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martedì 26 febbraio 2013

SCACCO MATTO - Il giorno che iniziò la democrazia

Movimento Cinque Stelle Scacco Matto

di Paolo Becchi

 Non hanno capito niente! Vengono sconfitti, umiliati, e continuano a non capire. È un fenomeno che non ha precedenti, e che rivela la forza del MoVimento 5 Stelle, la sua novità assoluta. Ci vediamo in Parlamento!, ha sempre ripetuto Grillo: ed in Parlamento, ora, il MoVimento l’ha conquistato, imponendosi alla Camera ed al Senato. Ma loro continuano a non capire.

 Basta leggere le recenti dichiarazioni di Vendola: «Interlocuzione con Grillo è un dovere»; o di Moretti (Pd): «Dialogo possibile con loro». E pensano alla “responsabilità nazionale”, alle larghe intese, alle maggioranze trasversali. Possibile che non abbiano capito? Possibile che continuino a ragionare come se il MoVimento fosse un partito della Prima Repubblica? Possibile che non riescano a capire che siamo al tramonto, al collasso non della Prima, ma della Terza Repubblica?

 Ormai lo sappiamo quello che è avvenuto. Nei miei Nuovi Scritti Corsari l’ho ripetuto per un anno, seguendo i fatti che hanno portato dal colpo di Stato “sobrio” di Mario Monti fino al tentativo di Re Giorgio Napolitano di consolidare gli “equilibri” disegnati dall’esperienza del Governo dei tecnici. Ora, finalmente, è tutto finito.Sono finiti, non hanno più possibilità di salvarsi. Ma loro continuano a non capire. Ha ragione Grillo, quando scrive: «Non riescono a capire, non riescono a concepire. Bisogna che li analizzi psichiatricamente. Sono falliti». Non capiscono: continuano a parlare di coalizioni, di intese, di dialogo (ossia: di trattative, negoziati e compromessi tra i corridoi e le segreterie di partito). Pensano, ormai, che il MoVimento sia diventato un partito, come i loro, la cui forza sarebbero i seggi che ha conquistato in Parlamento. Pensano, come scrive Grillo, ad un «governissimo pdmenoelle - pdelle. Noi siamo l'ostacolo. Contro di noi non ce la possono più fare, che si mettano il cuore in pace». Ma perché non avete capito? Eppure Grillo, ancora oggi, ve lo ha detto: «Saremo 150 dentro e qualche milione fuori». Sono i milioni fuori dal Parlamento la forza del MoVimento.

 Il MoVimento 5 Stelle è e resterà una forza antiparlamentare (*), ora entrata in Parlamento per metterlo in scacco dall’interno. Una forza democratica, che non crede nei fallimenti e nelle illusioni della rappresentanza, ma nella partecipazione diretta di tutti i cittadini alla politica del Paese. È così semplice: i 150 sono dentro pertrasformare la democrazia rappresentativa in democrazia diretta. Nessuna “intesa”, nessun “governissimo”: i partiti sono finiti, perché è iniziata la democrazia.

(*) Paolo Becchi si riferisce evidentemente ai componenti di "questo Parlamento", che hanno reso la democrazia un concetto vuoto, e non all'istituzione in sè.

venerdì 22 febbraio 2013

19/02/13 - Grillo a Milano: c'eravamo anche noi!!



Reportage della visita di Beppe Grillo a Milano il 19 febbraio 2013
C'eravamo anche noi!!!!

Movimento 5 Stelle - Cologno Monzese
GDL-Comunicazione

giovedì 21 febbraio 2013

lunedì 18 febbraio 2013

Elezioni 2013: stiamo arrivando!!!!!


Dal banchetto del 9 febbraio 2013 in centro a Cologno Monzese....
Vedi posts quiqui
Stiamo arrivando!!!!!!


Movimento 5 Stelle - Cologno Monzese
GDL-Comunicazione

venerdì 15 febbraio 2013

Indicazioni per i rappresentanti di lista: voto camera e senato

Ecco un breve video sicuramente da visionare, per tutti i rappresentanti di lista.



GDL-Comunicazione

Altre foto fatte durante il banchetto di sabato

Appena arrivate.....










GDL-Comunicazione

mercoledì 13 febbraio 2013

Banchetto del 10 febbraio 2013...

Fotografie del banchetto del 10 febbraio 2013.........
Elezioni 2013: siamo pronti.....















Movimento 5 Stelle - Cologno Monzese
GDL-Comunicazione











martedì 12 febbraio 2013

Banchetti nel weekend!!!(9-10/02/13)

Questo weekend, giorni 9 e 10 febbraio 2013, siamo stati in centro a Cologno, con i nostri banchetti per presentare ai cittadini il programma nazionale e regionale(Lombardia) del MoVimento, in vista delle imminenti elezioni....
Un saluto ed un ringraziamento particolare a
Eugenio Casalino - Candidato numero 1 Regione Lombardia per circoscrizione Milano e provincia 
Cinzia Massafra - Candidato numero 6 Regione Lombardia per circoscrizione Milano e provincia
Belluta Rosaria - Candidato numero 10 Regione Lombardia circoscrizione Milano e provincia
Borghi Maurizio - Candidato numero 25 Regione Lombardia circoscrizione Milano e provincia
che sono venuti, nel pomeriggio di sabato 9, a salutarci.
A breve pubblicheremo un video messaggio di saluto dei due candidati verso tutti i cittadini colognesi!!!!!!
Ancora grazie....
Ecco un pò di foto.....















Un grazie particolare a tutti i cittadini che sono venuti a trovarci...

A presto...

Movimento 5 Stelle - Cologno Monzese
GDL-Comunicazione

Verbale riunione 11/02/13

E' possibile visualizzare QUI il verbale della riunione del 11/02/13.
Prossima riunione gruppo locale Cologno Monzese, lunedì prossimo ore 20e30 sempre presso l'InterClub.
 

Maurizio Franco

giovedì 7 febbraio 2013

Banchetto informativo: presentazione candidati!!!!!

Ciao a tutti,

sabato prossimo, 9 febbraio, a Cologno Centro, in Piazza Castello dalle ore 10:00 alle ore 17:00 saremo presenti con un nostro banchetto informativo per le prossime elezioni.
A partire dalle ore 15.30 presentazione dei candidati Silvana Carcano Regione Lombardia e Paola Carinelli Camera dei Deputati.

Ci vediamo sabato!!!

Movimento 5 Stelle Cologno Monzese
GDL-Comunicazione

sabato 2 febbraio 2013

Cosa non si fà per una poltrona

Ieri

Camillo Piazza e Maurizio Diaco guidano la lista dei Verdi Presentato il gruppo che appoggia la candidatura di Soldano

Oggi



Alleanza Ecologica - Lombardia Popolare’ non era presente alle scorse elezioni regionali ma ha gia’ dei suoi uffici al Pirellone. Un  gruppo staccatosi dal Pdl prima dell'indizione delle elezioni è ritornato nei ranghi
Roberto Maroni (Imagoeconomica)
Roberto Maroni (Imagoeconomica)
Milano, 1 febbario 2013 - ‘’L’impegno che assumo come presidente della Regione e’ di piantare 5 milioni di alberi entro il 2018 in Lombardia’’: e’ la promessa del candidato governatore Roberto Maroni, che ha presentato l’apparentamento con la lista ‘Alleanza Ecologica - Lombardia Popolare’. Il leader della Lega ha detto che ‘’e’ l’unica lista ambientalista presente nella competizione elettorale’’ (anche questa una ‘’colpevole dimenticanza della sinistra’’) e ne ha sposato le linee programmatiche.
‘’Dobbiamo privilegiare i prodotti lombardi soprattutto negli istituti pubblici - ha spiegato Maroni -. Noi siamo per il chilometro zero, come per gli appalti e per la sanita’’’. Quanto al tema della caccia, che ha sempre suscitato polemiche in Lombardia, il candidato di Pdl e Lega ha osservato che ‘’la caccia, se esercitata in modo corretto, e’ una forma di tutela ambientale’’.
‘Alleanza Ecologica - Lombardia Popolare’ non era presente alle scorse elezioni regionali ma ha gia’ dei suoi uffici al Pirellone, sede del Consiglio, dove oggi e’ stata tenuta a battesimo la lista. E questo perche’ un gruppo staccatosi dal Pdl prima dell’indizione delle elezioni - capogruppo Doriano Riparbelli, insieme ai consiglieri Marcello Raimondi e Angelo Giammario - per sostenere la candidatura a governatore non di Maroni ma di Gabriele Albertini, e’ ritornato nei ranghi. Quindi, ha preso il nuovo nome, consentendo alla lista ecologista di evitare di raccogliere le firme per presentarsi.
Il presidente di Alleanza ecologica, Camillo Piazza ha detto: ‘’Con Maroni e il vicepresidente Gibelli ci eravamo visti ben prima, abbiamo discusso il programma ma poi è del tutto evidente che la nostra richiesta alla coalizione e’ stata: ‘dateci la possibilita’ di presentarci in tutte e 12 le province’ e cosi’ e’ stato’’.
http://www.ilgiorno.it/
Maurizio Ferri

Monte Paschi Siena Fuori i nomi !!!!!!!!!!


Per lo scandalo del Monte Dei Paschi di Siena qualche politico di primo piano potrebbe finire in galera. E' un'ipotesi molto plausibile. Una voragine di 21 miliardi (7 mld di sovrapprezzo sull'acquisto di Antoveneta, 7 di ulteriori versamenti su estero, 7 di debiti acquisiti in seguito all'operazione di acquisto, 42.000 miliardi di vecchie lire, due volte la Parmalat, un buco pari al valore di 5 IMU) senza l'avallo del Sistema è logicamente, materialmente, umanamente IMPOSSIBILE. Io non conosco le carte in mano ai magistrati ma, se in quelle carte, ci fossero dei futuri ministri, sarebbe il caso di fare emergere i loro nomi prima delle elezioni. Il problema è molto semplice, nessun governo, nessuna legislatura reggerebbe a un trauma giudiziario che si prospetta enorme nelle sue diramazioni e responsabilità se venissero chiamati in causa dei suoi esponenti di spicco.
"Lo scandalo MPS e le domande che non vengono poste. Come mai?" di Sergio Di Cori Modigliani
Potrebbe (e a mio avviso dovrebbe) essere “la mamma di tutte le immondizie italiane”.
Parliamo qui, ancora, della vicenda relativa a Monte dei Paschi di Siena.
Stanno già facendo tutto per annacquare la vicenda, camuffarla, nasconderla, occultarla e infine insabbiarla.
Tireranno fuori le notizie più strane, in questi rimanenti giorni di campagna elettorale, per distrarre l’attenzione e fare in modo che l’opinione pubblica non si interroghi e che la gente non pretenda di voler sapere.
Dipende da noi tutti agitare le acque in modo tale da inondare il territorio mediatico (quantomeno sul web) di una valanga di domande alle quali è nostro diritto esigere delle risposte immediate e pertinenti.
Senz’altro avremmo saputo qualcosa da Corradino Mineo su rai news 24. Non è più possibile: è candidato capolista per il PD in Sicilia.
Qualcosa di davvero intelligente (perché l’uomo lo è senz’altro e molto, oltre ad essere molto pertinente essendo uno dei più grossi esperti italiani dei meandri del potere del nostro sistema bancario) avremmo potuto sapere leggendo sul Corriere della sera gli entusiasmanti editoriali finanziari di Massimo Muchetti ma non sarà possibile perché è candidato capolista a Milano nelle fila del PD. Avremmo (forse) potuto sapere qualcosa da altri 25, ma sono tutti candidati. Quindi staranno tutti zitti.
E’ per questo li hanno candidati (?) Ed è per questo che sulla stampa mainstream non leggeremo e non sapremo nulla. Basterebbe fare le domande giuste.
Perché nel campo specifico della professione giornalistica, ciò che conta per davvero consiste nella “qualità delle domande che si pongono”. E’ soltanto questa la differenza tra un bravo giornalista che onora la professione e i nostri impiegati della cupola mediatica.
Sono le domande, quelle che contano.
Domande che inchiodano, che obbligano a delle risposte che non possono essere evase. Ecco le tre domande che andrebbero poste all’on. Silvio Berlusconi, presidente del PDL.
1) “ Ci risulta, come confermato dagli atti ufficiali, che la società di intermediazione finanziaria statunitense Goldman Sachs abbia affidato al giornalista Gianni Letta, ai tempi deputato eletto nelle sue liste, la mansione di gestire, sovrintendere e chiudere la compravendita tra Monte dei Paschi di Siena e Banca Antonveneta. Come mai, non essendo l’on. Gianni Letta né un esperto di sistemi bancari, né un esperto in tecnica bancaria, né un banchiere, né ufficialmente parte in causa, è stato scelto per tale delicato lavoro che presuppone una corposa e specifica competenza tecnica?”
2) “ Ci risulta, come provato da atti ufficiali, che, strada facendo, sia stata accorpata anche la società di intermediazione finanziaria statunitense J. P. Morgan, attraverso, pare, la partecipazione attiva e personale del direttore responsabile marketing per le operazioni europee, Mr. Monti jr. Come mai? Perché sarebbero state scelte queste due società straniere essendo l’Italia piena di eccellenti società di intermediazione finanziaria ad alti livelli sia di merito che di competenza tecnica garantita?”
3) “ Come mai, essendo il Monte dei Paschi di Siena una banca di interesse nazionale, considerata “strategica” all’interno del mondo finanziario-economico italiano, l’on. Gianni Letta, venendo meno ai suoi obblighi di Legge, non ha riferito, punto per punto, l’intero percorso operativo al presidente della Consob, alla ABI (Associazione Bancaria Italiana) a Bankitalia, al Ministero del Tesoro, e –essendo coinvolte società non italiane in un ambito di rilevanza strategica- anche al Ministero della Difesa?”.
In seguito alla dichiarazione pubblica, rilasciata sabato 26 gennaio da Pier Luigi Bersani, che ha detto: “Se c’è qualcuno che osa sostenere che il PD c’entra in un qualunque modo in questa vicenda, ebbene, noi lo sbraniamo vivo” bisognerebbe porre le seguenti domande al Presidente del PD, on Rosy Bindi e quindi mettersi nelle condizioni di essere sbranato vivo:
1) “ Sulla base di atti provati e già in possesso sia delle autorità finanziarie che della magistratura che sta indagando sulle dubbie operazioni finanziarie del Monte dei Paschi di Siena, risulterebbero le seguenti emissioni di bonifico bancario a favore del partito da lei presieduto: da parte di Giuseppe Mussari, presidente della banca, versamento di 246.000 euro; da parte del vice-presidente della banca Monte dei Paschi di Siena, Ernesto Rabizzi 125.000 euro. Da parte del presidente della società denominata “Monte dei Paschi di Siena Capital Service” la cifra di 176.063 euro destinata – nello specifico - alla federazione del Partito Democratico di Siena. Da parte di Riccardo Margheriti, presidente di “Monte dei Paschi di Siena Banca Verde” la cifra di 132.890 euro con la specifica destinazione per investimenti nel settore della green economy a fronte dei quali non esiste nessuna fattura emessa. Infine, da parte di Alessandro Piazzi, consigliere della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, la cifra di 161.400 euro. Le domanda sono le seguenti: come mai sono stati versati questi soldi al PD? A quale titolo? A fronte di quali specifiche mansioni? Come mai risultano inviate ma non sono state immesse in bilancio? Come mai risultano incassate ma non sono state immesse nel bilancio del PD?”.
2) “ Risulta agli atti che il presidente del Monte dei Paschi di Siena abbia provveduto a far avere al gruppo politico DS nell’arco di dieci anni, dal 1999 al 2009, la cifra complessiva di 682.000 euro. Come mai? In base a quale mansione specifica? Come mai non risulta iscritta in bilancio né in uscita presso la banca né in entrata presso il gruppo DS – tuttora esistente nonostante sia estinto - Tale gruppo estinto è confluito nel partito da lei presieduto, lei che cosa ha da dire al riguardo? Risulta, inoltre, che il presidente della fondazione bancaria abbia “personalmente” versato la cifra di 703.000 euro alla federazione del PD di Siena. A quale titolo? Come mai non sono stati conteggiati”.
Queste sono le domande (parliamo qui davvero di quisquilie e di robetta) che andrebbero poste. Non si tratta soltanto di curiosità. Queste sono le attività di una banca nazionale strategica che è posseduta al 39,6% da una fondazione che è stata identificata e definita da atti parlamentari ufficiali come “ente benefico” e di conseguenza gode del diritto di non subire alcuna forma di tassazione.
Da cui se ne ricava la seguente situazione: l’Italia è una nazione – “ed è ufficiale” - nella quale le banche possono non pagare le tasse se fanno beneficenza; tale beneficenza si manifesta nell’inviare dei bonifici bancari alle federazioni dei partiti direttamente da parte del management direttivo che considera tale pratica come norma consuetudinaria. Poiché non sono sottoposti ad alcun controllo, ritengono di non dover risponderne alla cittadinanza.
Con l’aggiunta della consueta pantomima elettorale mediatica, costruita per i gonzi, a firma del re degli imbonitori, il nostro Berluska, il quale –immagino- dinanzi al panico dei suoi amici e soci in affari (dal PD all’Udc, passando per tutti, nessuno escluso) deve averli tranquillizzati sostenendo il suo emblematico “ghe pensi mì”. E così, tira fuori una idiota gaffe da operetta a proposito del fascismo, con la cupola mediatica complice che si butta appresso riempiendo i giornali di opinioni, discussioni, distinguo, chiarimenti. Di tutto.
La mia serena opinione è che per tutti i grossi pescecani partitici, oggi, ciò che conta, è sviare l’attenzione dall’affaire Monte dei Paschi di Siena, “la mamma di tutte le immonde schifezze italiane”. Qualunque cosa purchè se ne parli sempre di meno. Qualunque diversivo, gossip, menzogna, fantasia. Va bene tutto. Basta che la gente non cominci a pretendere la verità su ciò che, ora dopo ora, comincia a delinearsi sempre di più come la autentica cassaforte del club dei club: il tavolo italiano dove la massoneria reazionaria, il vaticano, i partiti italiani e i colossi finanziari anglo-statunitensi, si sono sempre incontrati per decidere chi governa, come governa, chi deve contare, chi non lo deve. E soprattutto a chi è necessario dare soldi e quanti e quando e dove. Perché, per loro, ciò che conta, in questa campagna elettorale è soltanto questo: il profitto netto che i partiti-azienda sono in grado di assicurarsi grazie al voto di chi crede in loro. Questa è la realtà dei fatti, oggi.
Questa è la stessa banca che, nell’arco del solo 2012, ha provveduto a negare crediti a circa 15.000 piccole imprese nel territorio della regione Toscana e in Emilia Romagna, le quali sono andate in liquidazione e sono fallite.
Una banca che ha prodotto dissesto e disoccupazione, in nome della beneficenza.
Abbiamo il diritto di esigere e pretendere il default immediato di questa classe politica indecente, perché se non vanno in default loro, ci andiamo noi.
Ultima domanda a tutti: “Come mai un ente benefico rifiuta il credito alle imprese che danno lavoro e occupazione ma regala dei soldi a un partito?”.
Il titolo di MPS va al rialzo e la borsa gongola.
Si sono fatti i loro conti.
Non sarebbe splendido, il 26 febbraio, poter dire: ”Signori, avevate fatto i conti senza l’oste
Noi, siamo l’oste. Non dimentichiamolo.
Buona settimana a tutti." Sergio Di Cori Modigliani
Dal Sito  http://www.beppegrillo.it/2013/02/monte_dei_paschi_di_siena_fuori_i_nomi.html#commenti?s=n2013-02-01
Maurizio Ferri

venerdì 1 febbraio 2013

Consiglio di Stato: bollette illegittime dal 2011


         Lo ripetiamo ancora una volta: abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull'acqua. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone.


L'Autorità per l'Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.

Quello che i cittadini hanno pagato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette. Il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua lo dice da più di un anno e lo ha messo in pratica con la campagna di “obbedienza civile”, con cui decine di migliaia di persone in tutta Italia hanno ridotto le proprie bollette per contrastare la violazione democratica.
Oggi, questa sentenza rafforza la necessità di rispettare il referendum del 2011 e delegittima le scelte che hanno guidato l'AEEG nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui “la remunerazione del capitale investito” viene reintrodotta sotto mentite spoglie.Questo nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio idrico ripubblicizzato e fuori dalle logiche di mercato.
La mobilitazione contro la “nuova” tariffa AEEG è già iniziata e andrà avanti fino a che non verrà ritirata nel rispetto della volontà degli italiani, nelle strade, nelle piazze e nei tribunali.Oggi con gioia ribadiamo: si scrive acqua, si legge democrazia.

Dal sito http://www.acquabenecomune.org

Questo è il link per il parere del Consiglio di Stato . http://www.acquabenecomune.org/CdS-parere-267-del-25-1-13.pdf

Maurizio Ferri